Sta girando da qualche ora sui social un post anonimo copiato e incollato, che recita così:
Nella Chiesa di Roma non esiste l’intenzione ad ordinare persone omosessuali. Ne consegue che, tutti coloro che sono o dichiaratamente oppure tacitamente omosessuali, e che hanno ricevuto l’ordine sacro nella Chiesa di Roma lo hanno ricevuto in maniera invalida. Dunque l’ordinazione è nulla perché mancante una delle cose fondamentali in un Sacramento: l’intenzione della Chiesa. Ecco perché, anche se una donna venisse ordinata in seno alla Chiesa di Roma da un vescovo validamente ordinato, la sua ordinazione sarebbe nulla, proprio perché manca l’intenzione della Chiesa nell’ordinare le donne. Non basta la successione apostolica o essere validamente vescovi affinché l’ordinazione che si conferisce sia a sua volta valida. Ora capite quanto grave sia questa cosa considerando che una grande percentuale del clero cattolico romano è statisticamente omosessuale? E che tra questi ci sono anche vescovi che a loro volta ordinano altri preti? Quante ordinazioni nulle ci sono in seno alla Chiesa di Roma considerando attentamente questo aspetto che non è di secondaria importanza? A voi il giudizio.
Questo documento denota gravissima ignoranza in materia giuridica e sacramentale.
- L’intentio consiste nella volontà di fare quel che fa la Chiesa, non intesa come la «mia» Chiesa o la «tua» Chiesa, ma come la Chiesa di Cristo che è stata, è e sarà. Significa che i riti non sono gesti meccanici, ma sono iscritti nell’economia della Salvezza. Per questa ragione anche i riti compiuti dalle Chiese separate da millenni sono validi nonostante le distanze teologiche. Gli stessi riti compiuti dagli eretici sono validi;
- La nullità eventuale del sacerdozio femminile non ha nulla a che vedere con l’intenzione, ma col fatto che la Chiesa non ha mai ordinato donne: si ritiene pertanto che la Chiesa non possa a sua volta ordinarle;
- Per contro, non esiste nessuna norma di diritto divino che vieti l’ordinazione di persone omosessuali, e non può esistere, perché l’omosessualità nell’ottica cattolico-romana è un comportamento e non una condizione. Non si è omosessuali, «si fa» gli omosessuali. Ergo non esiste un quid di diverso tra la natura di un maschio etero e quella di un maschio gay;
- Un’assurda nullità del genere farebbe cadere a catena tutta l’architettura sacramentale cattolica, perché non esiste modo di determinare se una persona sia o non sia gay. Praticamente i ministri di culto amministrerebbero sempre col dubbio di star conferendo un sacramento nullo;
- Esistono norme che vietano agli omosessuali dichiarati (qualunque cosa significhi) di accedere ai seminari; se lo fanno, la loro posizione è illecita, non nulla. Anche i sacramenti degli ortodossi sono illeciti ma perfettamente validi, nonostante nella loro intentio ci sia addirittura la nullità dell’intera Chiesa romana! Questo dimostra quanto assurdo sia questo post!
In ultimo questo post denota grave mancanza di carità, fino al limite della perfidia, nei confronti del clero omosessuale cattolico, che è esistito, esiste ed esisterà sempre con validi sacramenti che nessuno, neanche il Papa, può togliere.