Successione apostolica

Le Chiese cristiane tradizionali ritengono che Cristo abbia istituito il sacramento dell’ordine sacro (cioè del potere di essere sacerdoti di Dio) e lo abbia conferito agli apostoli, i quali a loro volta lo conferirono ad altri uomini, e così via fino al giorno d’oggi; questa sequela di ordinazioni è detta successione apostolica, e – a prescindere dalla fede nella continuità storica della trasmissione, del tutto indimostrabile – costituisce il principale legame spirituale tra le Chiese di oggi e quella fondata storicamente da Cristo nel I secolo. Nella maggioranza assoluta delle Chiese si ritiene che solo chi abbia ricevuto l’ordine nel grado episcopale (il grado massimo del sacerdozio) possa ordinare tutti gli altri gradi (diacono, presbitero e altri vescovi), e riceva con pienezza le tre funzioni di santificare, insegnare e governare che Cristo ha attribuito agli apostoli.
A partire dalla fine del ‘900 un mutato clima sociale ha spinto alcune Chiese progressiste ad ammettere le donne a tutti i gradi dell’ordine sacro, prima riservato ai soli uomini: hanno aderito a questo nuovo corso le Chiese anglicane, alcune veterocattoliche, e altre Chiese indipendenti. Anche la Chiesa Gallicana di Sicilia aderisce a questa visione.
La nostra attuale successione apostolica comprende, per via femminile, la linea Duarte-Costa e la linea Varlet.