Diletti fratelli in Cristo, oggi vi voglio invitare a riflettere su di un passo veterotestamentario di rara bellezza, purtroppo dimenticato. Vi troviamo il giovane profeta Samuele, ancora ignaro della sua missione, che presta servizio al Tempio di Dio (all’epoca in Silo) sotto la guida del Sommo Sacerdote Eli, la cui famiglia non era di buona reputazione. Una notte Samuele dorme dentro il santuario per assistere l’Arca dell’Alleanza, e si sente chiamare. Crede sia il vecchio Eli a cercarlo, e scopre che questi stava beatamente dormendo. La dinamica del racconto vuole che la voce chiami Samuele altre due volte, generando il sospetto che si tratti di un fenomeno paranormale: Eli, cui Dio non parla più da tempo, invita Samuele a rispondere alla voce, nella speranza di risolvere l’enigma. È solo allora che il giovanetto scopre di essere chiamato da Dio in persona.
Molte sono le suggestioni di questo passo; io ve ne sottolineo una sola: Dio è presente per chi ha familiarità con lui. Samuele nel racconto biblico giunge a dormire in presenza di Dio, la cosa più intima dopo il mangiare. Questo sonno è lo stesso che dobbiamo imparare a coltivare quando, la notte, ci assopiamo abbandonandoci nelle braccia dell’Altissimo. Allora anche noi dobbiamo dire: «Parla Signore, che il tuo servo ascolta». Sia Samuele il nostro modello di vita: lui che non conobbe da vivo Cristo, è l’immagine viva della fedeltà al Signore.
1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. 2In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. 4Allora il Signore chiamò: «Samuele!» e quegli rispose: «Eccomi», 5poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. 6Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuele!» e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quegli rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». 7In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. 9Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta». Samuele andò a coricarsi al suo posto. 10Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». 19Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. 20Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore.